Dopo la mia ultima incursione nel favoloso mondo dell’aperitivo, durante la quale ho stretto amicizia col caro Tom Collins, ho sentito un impulso irrefrenabile di tornare alle origini – almeno gastronomicamente. Per capirci, mi è venuta voglia di panzerotti, rigorosamente fritti.
Per chi non sapesse cosa sono i panzerotti è prevista la pubblica gogna, ma sono piuttosto certa che sto parlando con gente di un certo livello, che almeno una volta ha rischiato di ustionarsi lingua e gola per mandare giù il primo boccone fumante di ripieno lavico e pasta appena fritta. Gnam.
Cerca che ti cerca, chi cerca trova: ho scoperto Nonna Lia, un’arzilla nonnina pugliese specializzata proprio nell’antica e nobile arte del panzerotto e di tutto ciò che pugliesemente lo circonda – focacce, pucce, panini e friselle.
Non potevo certo oppormi al richiamo della Puglia, né tantomeno a quello imperioso e unto del panzerotto. Hanno risposto con me al richiamo dell’onor pugliese due martiri di grande volontà: del resto, gli amici si vedono nel momento del bisogno.
Sono la prima ad arrivare, forse perché nonostante siamo a malapena le 20 ho fame – ma va? Mentre aspetto il resto della squadra entro a dare un’occhiata: il piccolo locale è pensato per pasti veloci, in piedi, magari accanto alle strette mensole montate sulle pareti laterali. Il panzerotto del resto è il re dello street food pugliese: una gustosa ed economica parentesi da consumare al volo. Io sono pigra, e non so neanche mangiare in piedi, figuriamoci mentre cammino. Per questo motivo, ho subito preso possesso di uno sgabello.
Arrivano anche le mie amichette, una delle quali già collaudata assistente durante la Settimana della Filiera Certa al Pork’n’roll, e decidiamo di assaggiare la focaccia per scaldare i motori. In Puglia, in particolare nella fascia barese, il corollario della focaccia, soprattutto d’estate è la Peroni sudata: avete presente cosa succede quando ci sono 35 gradi e tirate fuori dal frigo una birra fresca? La condensa appanna il vetro e la bottiglia inizia a sudare, in gocce d’acqua sempre più grandi. Sintesi perfetta dell’estate, giusto? 😀 Buonissima, la focaccia però non riesce a distrarmi dal mio obiettivo. Sono entrata con la voglia di panzerotti e non me ne andrò finché non ne avrò abbastanza! Ne provo tre tipi diversi: il classico, il panzerotto Nonna Lia e il Baldassarre, vera sfida per stomaci allenati. Credete a famelica: il panzerotto Baldassarre è delizioso, e il suo ripieno mi ha davvero riportato all’infanzia. Tra sponsali e ricotta forte non sapevo più dove mettere le papille gustative e… i ricordi! Gnam. Lacrimuccia. Gnam.