
Madonnina santa, che caldo. Per chi non lo sapesse, io odio l’estate, ma la odio proprio tanto. Sarà perché sudo da morire, sarà perché ogni volta che mi asciugo i capelli col phon mi chiedo chi me l’ha fatto fare di lavarmeli, sarà perché se provo a truccarmi mi cola la faccia sul collo, sarà perché… Occhei, credo di aver reso l’idea.
Ebbene, la settimana scorsa credo di aver avuto più caldo che mai, e quando qualcuno mi ricorda che non siamo neanche a luglio, mi viene voglia di chiedere alla NASA di mettermi in sonno criogenico fino al primo ottobre, tipo gli astronauti di Nolan in Interstellar. E invece no, devo stare qui, a Roma, alla ricerca di un filo d’aria, uno spicchio d’ombra, una boccata di ossigeno al di sotto dei trenta gradi, o di una birra fresca.

Avendo perso la mail del presidente della NASA – mamma, hai ragione, sono troppo disordinata -, ho optato per una birra fresca, perché di ombra, aria fresca e vento mancoapagarleoro. Così, in compagnia della fidata Laura – aka Lorella, così chiamata in nome del comune e indiscusso idolo Lorella Cuccarini -, abbiamo deciso di sfidare il caldo a suon di birre artigianali, prodotti a km 0 e patatine fritte. In altre parole, siamo andate al Fass & Cask, al Pigneto.
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